Il Tar dà ragione alla Asl: i metronotte possono fare servizio antincendio

TERAMO – La prevenzione incendi può essere svolta anche dal personale di sicurezza e vigilanza, quale quello in utilizzo da parte della Asl di Teramo, senza per forza ricorrere ad altre figure specializzate. Lo sostiene una sentenza del Tar dell’Aquila di qualche giorno fa, che ha respinto il ricorso dell’Associazione nazionale imprese di sorveglianza antincendio, contro il bando del febbraio di quest’anno, per l’affidamento del servizio di vigilanza e sicurezza armata nei quattro presidi ospedalieri, riservandosi di destinare questo stesso personale, anche a supporto della squadra antincendio per i controlli preventivi previsti per legge. Un affidamento così ampio, è stata anche la giustificazione dell’azienda sanitaria locale, avrebbe comportato un consistente risparmio economico rispetto agli anni e agli affidamenti precedenti, il cui costo adesso si aggira sui 600mila euro annui.

«In sostanza la Asl – scrive la stessa azienda sanitaria – prevedeva che il servizio di vigilanza antincendio (previsto dalla nuova normativa del 2015) potesse essere coadiuvato anche dal personale della vigilanza armata (metronotte) che comunque era già in servizio negli ospedali, così da contenere i costi. Va anche aggiunto che nella Asl di Teramo circa 600 dipendenti in organico hanno conseguito l’apposita abilitazione tecnica rilasciata dai Vigili del fuoco dopo un corso organizzato direttamente da questi ultimi.

Non ci sono dunque solo gli associati Anisa quali soggetti abilitati alle mansioni antincendio: il Tar ritiene che il bando non riguardi affatto gli interventi per domare il fuoco, che restano nella competenza istituzionale del corpo dei vigili del fuoco con i loro uomini e i loro mezzi, ma solo quelli per i controlli preventivi dei locali e degli impianti, che possono essere svolti benissimo da tutti coloro che hanno conseguito l’apposita abilitazione, pur svolgendo contemporaneamente altre mansioni. Il Tar ha rilevato altresì che, a maggior ragione nel caso di specie, in cui l’attività di prevenzione degli incendi viene affidata agli operatori della sicurezza che già primariamente sono tenuti alla vigilanza sui sistemi di sicurezza delle strutture ospedaliere, il problema non si pone affatto.